DANIELE GRASSUCCI
Non so se WIlliam fosse un boy scout, ma di sicuro ha fatto suo il messaggio di Boden Powell quando esorta a “lasciare questo mondo un po’ meglio di come l’hai trovato e quando arriva il tuo momento per morire, tu puoi morire felice nel sentire che in ogni caso tu non hai perso il tuo tempo ma hai fatto del tuo meglio”.
Non so se fosse credente o meno, io lo sono e posso dire che nella vita di William ho riscontrato un’applicazione magistrale della Lettera di San Paolo ai Corinzi, quando conclude che “Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità!”.
La Carità non vuol dire solo investire i propri denari per opere di bene – cosa che William peraltro ha fatto – ma soprattutto dare sé stessi e la propria vita per il bene degli altri. E William lo ha fatto sia quando lavorava in Ferrero sia quando è andato in pensione. Un esempio su tutti: quanti sorrisi ha regalato ai bambini di tutto il mondo con l’Ovetto Kinder?
Ma William aveva anche Fede e Speranza. Fede nei giovani, e Speranza in quello che di bello avrebbero potuto realizzare se solo qualcuno avesse acceso in loro una scintilla. Soprattutto in coloro che non vivevano in contesti in cui questo potesse avvenire.
Anche da pensionato, non ha mai smesso di lavorare per questo nobile scopo: rendere il mondo un posto un più colorato e un po’ meno grigio. E come sempre non ha fallito, perché ci sono tanti ColorEredi che continuano a splendere.
A presto.